Il database C.R.I.G.A.

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Ricerca effettuata nei campi data, autore, datazione, periodo, attribuzione culturale e interpretazione.

 

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INTRODUZIONE
La banca dati è stata realizzata su supporto informatico Microsoft Access e ora ristrutturata utilizzando il database server MySQL, ristrutturazione che consente la pubblicazione in internet dei contenuti realizzando un vero e proprio webGIS utilizzando come supporto cartografico Google Map. La struttura del database è complessa per la quantità e varietà degli elementi inseriti: circa 100 campi, organizzati in quattro principali aree informative e numerose tabelle al loro interno.

Il perno della struttura è costituito dall'area dei dati topografici, dove una tabella contiene le informazioni essenziali per localizzare la cavità. Il campo ID è usato come chiave principale per collegare questa tabella a tutte le altre, attraverso relazioni di due tipi, uno-a-uno e uno-a-molti. Questa sezione del database è dunque quella che identifica il sito in esame, e conseguentemente rimane invariata in relazione a dati altrimenti variabili.

Le altre tre aree sono dedicate agli aspetti fisiografici, all'archeologia e alla documentazione degli archivi.

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GLI ASPETTI FISIOGRAFICI
Lo studio sistematico dei contenuti archeologici di una cavità o un riparo sotto roccia non può prescindere dallo studio di quello che potremmo definire il “contenitore”, ovvero il sito stesso, nelle sue caratteristiche geo-ambientali.

L'analisi condotta oggi può essere retrodata, perché, in base alla scala di tempo geologico, i fenomeni carsici sono così lenti - il processo di dissoluzione carbonatica delle rocce, infatti, ne riduce la superficie soltanto di pochi centesimi di millimetro l'anno – che le forme attuali possono essere considerate simili a quelle di alcuni millenni fa.

Tuttavia, il tasso lento di dissoluzione è bilanciato da eventi locali, connessi a fenomeni atmosferici ed a cause struttuali; questi possono produrre, in periodi di tempo piuttosto brevi, collassi, erosioni o al contrario processi deposizionali tali da modificare l'assetto della stessa cavità, oltre a quello dei depositi interni. Conseguentemente lo studio dei caratteri geomorfologici è importante su scala territoriale sia locale che più estesa, per identificare quali dei cambiamenti naturali avvenuti nel tempo possono aver influito sulla frequentazione umana delle grotte in antico.

Tutti i dati fisiografici derivanti dallo studio condotto su queste basi sono stati inseriti nel database C.R.I.G.A. in tre distinte sottosezioni, nominate “aspetti fisiografici”, “caratteri interni” e “ingressi”, che registrano rispettivamente i dati geomorfologici, geologici e idrologici dell'ambiente esterno prossimo alla cavità e quelli dell'ingresso, o degli ingressi, e degli spazi interni della grotta stessa.

La descrizione macroscopica dell'unità fisiografica è integrata dall'indicazione di caratteri che, in base a considerazioni di tipo geo-archeologico, potrebbero aver favorito usi particolari del sito: ad esempio, presenza di acqua all'interno o nelle immediate vicinanze, inclinazione del tratto d'accesso, grado di illuminazione interna, superficie calpestabile sgombra da rocce affioranti, ecc.

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GLI ARCHIVI
La revisione dei dati raccolti in esplorazioni in grotta effettuate in passato implica sempre sia il controllo della documentazione relativa alla scoperta e al successivo recupero dei materiali archeologici che il riesame sistematico dei reperti: ceramica, manufatti litici, resti di fauna, ecc. Ciò significa lavorare sugli archivi, sulla letteratura e sui materiali conservati in genere presso istituzioni pubbliche.

Quando il Progetto C.R.I.G.A. fu ideato, fu immediatamente evidente che soltanto i materiali sono unici ed esclusivi di un singolo contesto, mentre informazioni sullo stesso sito possono essere presenti in archivi e in pubblicazioni diverse. Fu conseguentemente deciso di condurre ricerche parallele mirate negli archivi e sulla letteratura. Tuttavia, non si tratta di ricerche condotte seguendo rigorosamente i criteri archivistici e biblioteconomici, dal momento che l'obiettivo ultimo è un altro, ovvero la verifica delle ipotesi geo-archeologiche avanzate, e quindi la raccolta dei dati è funzionale al raggiungimento di questo obiettivo. Nondimeno, una volta definiti a livello teorico gli elementi più rilevanti da cercare, fu richiesta la collaborazione di archivisti, bibliotecari e fotografi (documentazione fotografica e audiovisiva è, infatti, frequentemente presente negli archivi) per acquisire la terminologia corretta da usare nel database.

Negli archivi è presente un'area specifica, denominata “documentazione archeologica”, che potrebbe sembrare contenere dati coincidenti con alcuni di quelli inclusi nella sezione archeologica. Una sovrapposizione è di fatto possibile quando i dati originariamente registrati negli archivi sono stati successivamente inseriti in pubblicazioni o altri media di ampia diffusione. Ma è ben noto che taluni archivi locali contengono documenti importanti tuttora inediti, e dunque è utile segnalarne almeno la presenza

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ARCHEOLOGIA
Come anticipato, questa sezione prevede una parte fissa ed altre variabili: la prima contiene i dati “anagrafici” di ogni singolo intervento effettuato nel sito, di scavo sistematico o di recupero; le seconde presentano separatamente la documentazione relativa ai vari livelli crono-culturali identificati nel corso dell'indagine stratigrafica, o ai macro-periodi riconosciuti nel caso di un recupero.

Un deposito in grotta o in riparo sotto roccia, così come un sito all'aperto, è, infatti, molto spesso il risultato di episodi di utilizzo separati nel tempo, più o meno prolungati o discontinui ma ripetuti. Conseguentemente, ogni singolo episodio, quando riconoscibile, viene registrato in una tabella separata, affinché non se ne perda l'identità. Queste tabelle possono essere replicate tante volte quanto necessario, mantenendo peraltro sempre la relazione con l'intervento di scavo a cui si riferiscono i dati.

NOTE GENERALI
Una tabella con questa denominazione è posta alla fine del database, per consentire l'inserimento di eventuali dati che non hanno trovato adeguata collocazione nei campi formalizzati delle altre aree, ma sono considerati rilevanti per la comprensione complessiva del contesto in esame